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Che cos’è lo strappo da affresco?

Come avviene il passaggio del dipinto dall’intonaco alla tela?

La prima cosa da fare è l’esecuzione dell’ Affresco.

L’Affresco è la tecnica murale più resistente e difficile avendo delle tempistiche stringenti di lavorazione. Deve infatti essere dipinto fin tanto che la malta rimane umida. Da qui il termine “Pittura a Fresco”

Viene allora deciso e preparato il disegno su carta (“i cartoni”) utile a guidare ed aiutare l’artista a non sbagliare, poiché l’Affresco non permette errori.

E’ così che nasce la  “Sinopia” cioè la traccia del disegno sull’arriccio (la parte grezza dell’intonaco) che consente una precisa delimitazione degli spazi da coprire con l’intonachino finale.

Queste porzioni di intonachino sono dette: “Le Giornate”, che l’artista fissa e calcola per poter lavorare sempre sull’intonaco umido.

I colori usati sono terre sciolte in acqua ed è proprio l’umidità stessa dell’intonaco che attraverso l’asciugatura si porta dentro il colore rendendolo resistente e vetrificato attraverso un processo chimico che si chiama Carbonatazione.

A questo punto si può procedere all’operazione di “Stacco o Strappo”,  tecnica usata già nell’antichità che ha permesso il recupero e la salvaguardia di opere pittoriche affrescate a rischio.

All’inizio veniva prelevata interamente la parete affrescata. Successivamente col passare dei secoli si propendeva nel tagliare una certa porzione di parete sottostante all’affresco e via via lo spessore tagliato e portato in recupero, si assottigliava sempre di più fino ad arrivare ai tempi più recenti con il prelievo della sola pellicola pittorica che viene appunto chiamato: “Strappo da affresco”.

L’operazione di strappo avviene attraverso la stesura di colle animali calde, stese  sull’intonaco affrescato e utilizzando garze in fibra naturale di lino o cotone.

A questo punto il nostro dipinto risulta nascosto dalle garze.  Bisogna allora agire dal rovescio e dopo una accurata pulizia di eventuali pezzi o particelle di intonaco rimasti attaccati alla tela, andando ad applicare la seconda tela (sempre di fibra naturale lino o cotone) e usando un altro tipo di colla. Questa volta una colla che si usa nel restauro e che tiene fissato a sé il dipinto.

Rispettati i tempi di asciugatura della colla, si effettua il lavaggio in acqua calda; ecco che  lentamente con lo scioglimento della prima colla animale, avviene lo sfoglio fra le due garze e riportato in luce il nostro Affresco antecedente eseguito sull’intonaco.

Alla fine la tela viene stesa, tirata e fissata su di un telaio in legno.

Diventa quindi un’opera leggera e trasportabile e il nostro affresco può essere collocato ovunque.